Cari lettori, buon lunedì. Non è un ossimoro, ma un augurio sincero. La ricetta che vi propongo oggi è frutto di filosofiche improbabili riflessioni sul cavolfiore, nate dalla constatazione che questo ortaggio sta sostituendo i carboidrati nella blogsfera. Se non mi credete potete sperimentare le ricette di couscous, riso, pizza, ciambelle, panini e via dicendo. Io lo ho usato come ripieno per queste tartellette che ci siamo mangiati a pranzo. L’ho frullato con altri ingredienti molto saporiti et voilà, il gioco è fatto. Ricordatevi solo di salare a fine cottura per non fare inumidire troppo l’impasto con l’acqua del cavolfiore.
La vita in campagna procede dolcemente verso l’inverno. Sto imparando ad apprezzarne le gioie e le fatiche, una su tutte quella di avere attorno a casa i cacciatori della domenica, degli invasati vestiti da Rambo che prima dell’alba si piazzano col fucile a sparare a qualsiasi cosa si muova. Non è incredibile che sia ancora legale cacciare? Oggi ho letto i giornali e non è andata male solo alla cacciagione, ci sono stati due morti piuttosto giovani (cacciatori), diversi feriti e in provincia di Ferrara un cane lasciato morire dal suo padrone durante una battuta di caccia. Questa gente gira armata nella terra altrui e lo Stato gli dà la facoltà di farlo. Noi cerchiamo di allontanarli come possiamo, ma abbiamo anche paura, non sarebbe la prima volta che qualcuno spara “per errore” ad un estraneo. I gatti capiscono al volo e una volta visti i pericoli corrono in casa per uscire solo alla sera. Credetemi, se prima immaginavo cosa volesse dire, ora che ce l’ho attorno a casa ne sono scioccata. Per fortuna durante la settimana ci danno un po’ di tregua e possiamo stare in giardino. Ora cercheremo di capire quali mosse burocratiche intraprendere per allontanarli definitivamente, di sicuro non ci abitueremo alla loro nefasta presenza e non ci arrenderemo a stare chiusi in casa per la paura. Se avete suggerimenti scrivetemi qui nei commenti oppure alla mail “lacucinadellacapra@gmail.com” grazie!
Per fortuna non ci sono solo questi “sportivi”, ma anche tante cose belle, a iniziare dal cielo e dalla luce. In ogni stagione non facciamo che rimanere a bocca aperta ad ogni alba e ad ogni tramonto, ma anche durante i temporali e quando esce l’arcobaleno. L’orto è pieno di foglie verdissime di bietola, cavoli, finocchi, insalate, radicchi e porri. ho trapiantato le cipolle, seminato la rucola. gli spinaci e le rape rosse. I pomodori ci danno le ultime bacche verdi che cucino a fette, impanate e al forno. Il prato dopo la siccità estiva è tornato a riempirsi di tarassaco e malva. Le coccinelle iniziano ad arrivare un po’ alla volta e dovremo costruire una casetta per gli insetti. Meglio concentrarsi su tutta questa bellezza, no?
Ingredienti per 6 tartellette:
per la pasta
250g di farina di farro
50g di olio evo
un pizzico di sale
acqua fredda qb
per il ripieno
500g di cime di cavolfiore
una cipolla rossa
30g di pomodori secchi
40g di capperi
2 cucchiai di prezzemolo tritato
un cucchiaio di foglie di timo fresco
sale e pepe
Procedimento: setacciate la farina col sale e unitevi l’olio e acqua qb per ottenere un impasto lavorabile. Lasciatelo riposare mentre preparate il ripieno. Frullate il cavolfiore coi pomodori secchi tritati, i capperi, la cipolla e le erbe. Dividete l’impasto di farro in 6 parti e con ciascuna foderate uno stampino rotondo per tartellette. Distribuite il ripieno nelle tartellette e infornate a 180° per 30 minuti. Sfornate, lasciate intiepidere, pepate e se necessario salate e servite le tartellette. Buon appetito!
Ho notato anch’io questa imperante presenza del cavolfiore! 😉 Le tue tartellettesono gustosissime!
PS: purtroppo anch’io so benissimo cosa intendi quando parli dei cacciatori e non abbiamo ancora trovato soluzione… 😦
Oltre che per la ricetta vorrei farti i complimenti per la tua scrittura. Hai un bello stile, contenuto e forma vanno a braccetto! E queste tartellette mi ispirano moltissimo!
Questa cosa dei cacciatori è inaccettabile! Capisco perfettamente quello che provi, pensa che io dall’ufficio ( lavoro fuori città..in collina) li sento a pochi metri! Mi chiedo come nel 2015 possano esistere ancora queste persone! Purtroppo le leggi sono ancora molto carenti per proteggere e tutelare i proprietari di fondi….
Le tartellette sono strepitose! Una buona giornata Ely
Ciao Carla e complimenti per il tuo blog, bellissimo da sfogliare..sempre un’emozione quando mi arriva una tua nuova ricetta!!A proposito volevo sapere come fare per ordinare il tuo libro in quanto l’avrei pensato come regalo di natale per delle mie amiche.Un abbraccio e buona giornata, Caterina
Date: Mon, 12 Oct 2015 15:00:00 +0000 To: cate.barbera@hotmail.it
Purtroppo ci sono tantissime persone che alla domenica (ma non solo, si può cacciare tutti i giorni tranne martedì e venerdì) sono ostaggio di questi energumeni pericolosi che se ne fregano della presenza degli altri.
@Caterina il libro uscirà a dicembre e lo potrai trovare in libreria oppure ordinare direttamente dal sito dell’editore http://www.eifis.it o in ogni negozio online (Macrolibrarsi,…) Ottima scelta 😀 😉
In effetti chiamarli “sportivi” è una contraddizione in termini! Qui dalla città non saprei proprio che consiglio darvi, se non quello di non demordere, chè è assurdo che ve ne dobbiate stare chiusi in casa mentre gente armata gira legalmente nella vostra terra! Le tue tartellette invece, che credo trasformerò in un’unica torta, sono un ottimo spunto per una cena che organizzerò a breve 😉
Queste tartellette sono veramente invitanti, le farò prestissimo.
Ho autoprodotto i germogli con le tue indicazioni e oltre a ringraziarti volevo dirti che sono venuti splendidi, ancora più belli e cicciottelli di quelli che si trovano in negozio, e molto saporiti.
Ancora grazie e buona giornata.
Ottime! !!!
vorrei provare la ricetta ma non ho capito se devo frullare il cavolfiore cotto o crudo , grazie Cri
@Cristina il cavolfiore va frullato crudo! Sentirai che buono!
La foto dell’erba piena di rugiada dà i brividi.
Quanto ai cacciatori…quelli sanno solo dare i nervi. Non si può star tranquilli e in pace nemmeno in campagna.
Anche da casa nostra si sentono spari che rimbombano in lontananza e, passeggiando per le stradine meno battute, non è raro incontrare queste squadre di Rambo con le loro prede in braccio. E, come se non bastasse, qui da noi ci sono anche un sacco di bracconieri, che danno la caccia ai poveri cinghialetti, quando sarebbe vietato. I questori della zona fanno finta di nulla, anche con segnalazioni e denunce, perché azzittiti da qualche kg di carne da mettere alla brace, “donata” loro dai suddetti bracconieri. Sviluppare compassione per questa gente miè davvero tanto difficile…
Mh! Sembrano ottime. Poi a quest’ora l’appetito incalza! Mi piace molto il tuo blog, soprattutto le tue ricette, che non ho ancora provato a cucinare ma mi cimenterò! Sono interessanti anche le considerazioni che fai sull’ambiente in cui vivi. La natura è vita, energia e stupore…anche io e mia moglie viviamo in una “nicchia” verde tra le colline molto vicino alla città e fortunatamente da noi i cacciatori non possono fare danni perché il Parco della Collina di Superga è una riserva naturale. Sotto casa vengono spesso cinghiali e volpi! 😉 Ciao.