E’ ufficialmente iniziato l’Autunno, che come sanno ormai tutti è la mia stagione preferita, nonchè quella che mi ha dato i natali, e mentre molti festeggiavano Mabon, io iniziavo a pregustarmi i primi cambiamenti stagionali: copertina, maglioncino, temperatura più mite, venticello fresco serale, tisane calde, le prime zuppe fumanti, ma anche le prime zucche arrostite, i lavori nel giardino… La lista dei piaceri legati all’arrivo della stagione di mezzo tra luce e buio è lunga. Chi ha l’orto lo sta curando, sta raccogliendo le ultime verdure estive, e da un po’ avrà piantato quelle invernali. Anche quest’inverno io non avrò l’orto, ma ho comunque fatto spazio nel giardino, ripulito dalla gramigna cresciuta a dismisura quest’estate, ad alcune piante di cavoli, bietole, cicorie e prezzemolo. Purtroppo la salvia quest’estate ci ha lasciati, dopo 4 anni, così l’ho sostituita. Ho interrato il timo, ne ho acquistato anche una varietà all’arancia, ho trapiantato un elicriso, un alloro, alcune perenni, ho seminato il trifoglio e la calendula e ho sparso un po’ ovunque viole del pensiero, che ci rallegreranno la vista dalla finestra nei prossimi mesi, sempre che le signorine lumache, che infestano il giardino, le lascino vivere. Ormai ogni giorno frugo ovunque per stanarle, le raccolgo in un secchiello e le trasporto sull’argine del fiume, dove possono mangiare indisturbate, ma pare che non finiscano più, così ogni mattina si trova sempre qualche foglia smangiucchiata. Dovrò ripetere questa operazione con molta costanza. Il piccolo melo, piantato 2 anni fa, ha prodotto tantissime mele. Sono della varietà Florina, rosse e succose, e per una pianta così giovane sono uno sproposito, ne ho riempito una cassa intera, sollevando i suoi esili rami da tanto peso sorretto lungo tutta l’estate. Dovrò imparare a conservarle per gustarmele durante l’inverno. I miei genitori mi hanno regalato una cassa piena di prugne, e sto pensando anche a come conservare loro. Mentre pensavo ho deciso di preparare una torta, e ho cercato su internet qualche ricetta delle favolose torte alle prugne che ho visto in tutti i café quest’estate in Germania. Ne ho trovato una molto semplice ma buonissima su questo bellissimo blog e ho poi apportato svariate modifiche per renderla 100% vegetale e un po’ più integrale. Il risultato è simile ad una focaccia dolce, con sopra tantissima frutta sugosa e zucchero aromatizzato alla lavanda.
Ingredienti:
160g di farina (integrale o a vostra scelta)
10g di lievito di birra
70ml di latte vegetale a piacere
35g di zucchero di canna integrale
un cucchiaio di amido di mais
30g di burro vegetale fuso o olio di semi tiepido
un pizzico di sale
mezzo cucchiaino scarso di curcuma (a piacere)
un kg di prugne mature
zucchero alla lavanda (ottenuto frullando nel macinacaffè 2 cucchiai di zucchero di canna con un cucchiaino di fiori secchi di lavanda)
Procedimento: intiepidite il latte, sciogliervi il lievito. Mescolate tutti gli ingredienti, escluso zucchero alla lavanda e prugne, e formate un impasto molto liscio. Lasciatelo lievitare per un’ora in un luogo caldo, come se fosse l’impasto della pizza. Stendetelo su una teglia rivestita di carta forno (io ne ho usata una di 15 cm di diametro, ma potete usarne anche una più grande, la torta verrà meno alta) e ricoprite con le prugne tagliate a quarti. Infornate per 30 minuti nel forno preriscaldato a 180°. Sfornate e spolverate con lo zucchero alla lavanda. Lasciate raffreddare, se ci riuscite, io non ce l’ho fatta e vi garantisco che anche tiepida è buonissima! Buon appetito!
Anche con questa ricetta partecipo al 100% vegetal monday, che ormai straborda di ricette squisite!
E voi come avete festeggiato l’inizio del’autunno?
Mamma mia che bontà deve essere questa torta! Presto la farò… le prugne sono lì che mi guardano!
PS: condivido con te il lavoro di spostamento delle lumache dll’orto… quest’anno sono veramente tremende! 🙂
Pingback: 100% vegetal monday | La Cucina della Capra
Che buona!!!!! mi piacciono i dolci con la frutta… strepitosi 🙂
Si, le prugne mature sono sugosissime una volta cotte, una bontà assoluta!!
Io AMO quella qualità di prugne perchè mi ricorda quando c’era ancora la mia nonna pavese, ne aveva alcune piante in giardino. A fine estate, in questo periodo, si faceva la raccolta e poi la marmellata… Oggi le mangio sempre pensandola.