Pasta con lenticchie, verza e salsa bianca

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Prendere ciò che di buono viene è uno dei miei chiodi fissi dell’ultimo periodo, l’ho elevato a salvavita preferenziale. In questi mesi così duri per tutti si corre il rischio di deprimersi più di quanto sia consentito, così ciascuno innesca i propri meccanismi di difesa, le proprie strategie di sopravvivenza. La mia è cercare di stoppare i pensieri negativi ansiogeni e concentrarmi su quanto di bello c’è nella mia vita. Non è mica facile, eh, soprattutto se si è venuti al mondo con una buona dose di pessimismo di serie, ma non è impossibile, o almeno per ora ci riesco abbastanza. Fermare i pensieri che ci incupiscono è faticosissimo, è una lotta contro se stessi, molto dura da iniziare, ma via via più semplice quando si entra un pochettino nel meccanismo. Lamentarsi è uno sport molto di moda, c’è chi ci passa le giornate, ma se da un lato sfogarsi è salvifico, dall’altro non si fa che rimanere fissi su pensieri che ci deprimono, senza essere costruttivi. Ecco, se dovessi fare un bilancio potrei dire che ho sconfitto moltissime ansie legate alla contingenza, sto apprezzando sempre di più il qui ed ora, senza proiettarmi troppo avanti e soprattutto senza avere troppe aspettative, che di questi tempi sono una trappola bella  grossa. Accade così che io mi ritrovi felice come non mai di cose che generalmente do per scontate, fosse anche solo una passeggiata vicino a casa con il sole autunnale, il Gatto che fa le sue peripezie e poi si accuccia sulla mia pancia, passare una giornata senza il malumore. C’è solo una cosa che ancora non sono riuscita a debellare, ed è la delusione quando le relazioni con le persone non vanno proprio come vorrei. Il cuore della questione è pur sempre l’aspettativa, ma avendo a che fare con esseri mutevoli (e spesso lunatici ed estemporanei) talvolta le situazioni prendono pieghe inaspettate. Senza entrare troppo nei dettagli, che certamente non vi interessano, potrei riassumere così: quando le amicizie si rivelano non essere abbastanza forti da superare anche periodi di distacco, differenze o di difficoltà mi rode un sacco. Le relazioni umane sono la cosa più complicata che possa esistere, ciascuno ha il suo punto di vista, determinato da infiniti fattori più o meno consci, dalla storia personale, dal proprio vissuto, dal carattere, da tantissime cose che non riusciremo mai a decifrare totalmente. Non resta che affidarsi molto, ma molto!, saldamente alle persone con cui abbiamo instaurato legami stabili, e vivere tutto il resto con più leggerezza e senza pretese. Vi starete chiedendo cosa c’entra tutto questo col cibo, beh, non molto, se non per il fatto che quando mi rode poi mi viene sempre una gran fame!

Ingredienti per 4 persone:

300g di verza

300g di lenticchie già lessate

350g di pasta integrale

800ml di latte di soia

6 cucchiai di farina di riso (o altra farina)

6 cucchiai di olio evo

4 cucchiai di lievito alimentare a scaglie

mezzo cucchiaino di noce moscata in polvere

sale

pepe

semi di girasole tostati

Procedimento: pulire e tagliare a striscioline la verza. in un tegame mettete il latte, la farina, l’olio, la noce moscata e poco sale. Mescolate e fate addensare su fiamma bassa. Aggiungete il lievito alimentare, una bella spolverata di pepe e mescolate. Tenete da parte. Portate a bollore abbondante acqua salata in una pentola, quando bolle versate la verza e la pasta e fate cuocere. Scolatele e unitele alla salsa e aggiungete le lenticchie riscaldate e i semi di girasole. Mescolate e servitela calda.  Buon appetito!

p.s.: ecco un elenco di cose di cui ho imparato a sorridere senza esserne troppo infastidita

-quelli che millantano di essere intellettuali solo perchè di ciascuna parola in uso comune si sono studiati il sinonimo più snob e arcaico (spesso tradotto in greco antico) e lo usano in continuazione (senza peraltro dire nulla in concreto)

-quelli che parlano di ogni argomento come se l’avessero inventato loro, ma proprio di qualunque argomento possiate immaginare

-quelli che ti fanno sentire un cd dove c’è un demente che suona le graffette con i gambi del prezzemolo e lo chiamano genio, cercando di farti sentire rozza perchè non ne cogli la poetica sottile

-quelli che se sei a una serata su “quanto è bello usare i cotton fioc  al mercoledì” devono per forza fare un intervento imprescindibile di 20 minuti in cui vi spiegano come stanno veramente le cose, mentre voi vi siete già messi il cappotto e state iniziando a sudarci dentro

– la fila al supermercato, quando sei il prossimo e immancabilmente il bancomat di quello davanti  ha un problema che richiede 30 minuti di attesa e un consulto di 4 o 5 cassiere in arrivo dalla periferia del super

– il commesso del negozio vicino a casa che ha la stessa simpatia di un troll affamato

– quelli che ti lasciano la macchina accesa da fermi davanti alla finestra  perchè fuori fa freddo e non si può scendere sotto i 28° per carità se no ti tocca metterti il giubbotto a gennaio

– quelli che non ti rispondono mai alle mail e ti dicono che era finita nello spam. Bugiardi!

– quelli che scrivono mail in cui parlano anche di te, ti mettono in cc, ma parlano di te in terza persona, come se non stessi leggendo (assurdi!)

– quelli che hanno una laurea che ormai han in parecchi e sembra che siano in odor di nobel

– quelli che ti urtano anche se la strada è larga 6 metri e a parte voi c’è solo qualche foglia che rotola nel vento e un lupo che ulula

– i pacchi della pasta che li apri e si rompono, penne rigate per tutta la cucina

– quelli che dicono che ti richiamano e li devi richiamare tu 200 volte, che a momenti sei da denuncia per stalking (se non fosse che manco se ne accorgono)

– la carta igienica finita, ovviamente prima di una situazione di emergenza estrema

-il latte di soia che è diventato rancido proprio il giorno in cui ti svegli con LA voglia di cappuccino, che ti rimane per tutta la giornata

…insomma, la lista è lunghetta, e voi di cosa avete imparato a sorridere?

Mangiarbene

14 thoughts on “Pasta con lenticchie, verza e salsa bianca

  1. Grande come sempre. Complimenti per la squisita pasta.
    Su alcuni punti sono pienamente concorde con te. Alla prossima e su con il morale

  2. Man mano che leggevo il post nella mia testa prendeva sempre più forma il pensiero che lo avrei potuto scrivere io, concordo totalmente quanto hai scritto e casualmente anche per me non è proprio il periodo migliore per le relazioni. L’unica differenza è che ancora io non riesco a sorridere di tutte quelle cose che hai inserito nell’elenco, dove aggiungerei – le persone che sbandierano ai 4 venti la loro laurea e parlano/scrivono peggio di un trattore e le “amiche” per le quali il significato della parola amicizia ha come sinonimo OPPORTUNISMO.
    ti auguro una buona settimana.

  3. Io ho imparato a farmi un inventario di quello che ho sia a livello fisico, sia a livello emozionale e mentale. Ovviamente anche di quello che so fare. È un gran toccasana… Inizio dalle cose più ovvie, come ho due braccia, due occhi, un naso… So camminare, lavarmi i denti, accendere i fornelli, parlare e scrivere persino in più lingue (non proprio contemporaneamente😜 e non specifico come), portare avanti un blog anche se faccio fatica a mettere per iscritto una parola dopo l’altra… Insomma fare un vero e proprio inventario e vedere una lunga lista scritta nero su bianco, beh alla fine sei soddisfatta e sorpresa di avere e saper fare un sacco di cose!
    Ecco dimenticavo: sono bravissima a mangiare! E sarei capace di mangiare da sola quelle quattro porzioni di questo buonissimo piatto…

  4. “quando le amicizie si rivelano non essere abbastanza forti da superare anche periodi di distacco, differenze o di difficoltà mi rode un sacco” anche io, ma sempre meno, perchè ho capito che l’amicizia può esser per sempre, ma alcune no. E me ne sto facendo una ragione.
    Sulla lista in fondo… potrei aggiungere:
    -il mio vicino di casa che mi vede in difficoltà a cercar le chiavi del cancelletto, aspetta che le trovi ed apra, a quel punto si affretta mi passa davanti mentre ho i pacchi della spesa e la cucciola per mano e mi dice: sai, vado di fretta, e così ti libero il passaggio! oppure quando mi vede carica e non si sposta, devo farlo io per farlo passare. Rido, se no mi viene un fegato così a pensare quanto può esser maleducata ed egocentrica la gente.

    ps: se ti va la tua ricetta di oggi sarebbe perfetta per la raccolta di Salutiamoci sulle lenticchie

  5. Che deliziosa pasta! Con questo lima ci sta tutta!
    Io di base sono ottimista, ma rispetto ai rapporti con le persone ci resto male come te… forse sono anch’io un po’ illusa…
    Per la lista finale:
    – vicini di casa (e tutto il loro parentado) che anzichè scendere e suonare il campanello per farsi aprire suonano il clacson fermandosi di fronte a casa nostra (possibilmente quando le bimbe hanno appena preso sonno)
    – camion del rifornimento gpl sempre dei vicini che anzichè entrare nel loro piazzale si ferma davanti al nostro cancello carraio… che mica devi uscire a prendere la bimba a scuola proprio adesso?
    – soci del gas che lasciano in giacenza i loro prodotti per 2 mesi e poi pretendono di trovarli ancora disponibili
    Mi fermo…
    Ciao!

  6. ….beh…
    ci sono cose a cui non riesco proprio a “sorridere”..anche se piano piano cerco di lasciarle “andare”…
    cose che oltre a farmi inca____zz… ,mi fanno male,..( poi dipende da chi le ricevi…)
    una è quando qualche “amica” ti emargina sopratutto in cose che avevi pensato di poter fare insieme..e capita che, se cerchi di chiarire,..magari non ti risponde nemmeno 😦 ….oppure ti sorride con un sorrisetto un pò “idiota”…(str___za!!!)
    l’altra è quando non mi danno risposta a email o lettere in cui magari mi confido…
    i rumori dei miei vicini (musiche a tutto buco..vociare, anzi urlare…) anche dopo aver chiesto per cortesia di fare più piano…
    …per il resto ho imparato a lasciare che le cose scivolino per la loro strada…
    perchè la vita…è DAVVERO bella…….
    (grazie)

  7. Ciao! passo e non commento…, ma oggi è il caso di dirlo il tuo post cade a FAGIUOLO! Proprio ieri sera, durante una cena perfetta con la mia sig.ra Mamma, parlavamo di questo, di quanto certe cose siano assurde (perchè diciamocelo.. lo sono! certa gente è talmente maleducata da essere assurda!) che non risultano nemmeno più degne di incazz..ature! Sono in un periodo Rosa da quando riesco ad ascoltare senza… assimilare. Sto solo con chi mi va davvero di stare, educatamente declino certi inviti; sempre educatamente alzo la testa e non me la faccio schiacciare sotto i piedi da altri… ed altrettanto educatamente giro i tacchi (diciamo tacchi va…) quando una situazione non mi va. Credo davvero che positività porti positività; un sorriso porti altri sorrisi e la buona educazione DEVE essere la priorità, in qualsiasi occasione… Se a quello davanti a me (perchè mi succede 95 volte su 100) manda in tilt la cassa… aspetto, magari scambiando qualche battuta con l’imbarazzato cliente. La vita è dura sotto molti punti di vista, io cerco di evitare o rendere meno pensati tutti gli altri. Complimenti x lo scritto! E la ricetta me la sparo stasera. :-*

  8. Bellissima vorrei farla questa sera ma non ho il lievito alimentare con cosa posso sostituirlo..grazie mille e complimenti

  9. Bellissima ricetta, anche io ho appena messo sul fuoco verza e lenticchie per farci dei begli involtini…riguardo al pessimismo purtroppo sto passando un periodo non troppo sereno anche io, sulle amicizie ho imparato a farmene una ragione perché penso che una amicizia vera resiste a qualunque cosa, come l’amore vero…di rapporti di questo tipo purtroppo ne esistono veramente pochi, ma sono proprio quelli che dobbiamo coltivare e che ci possono tirare su nelle giornate no 😉
    La lista finale…bellissima condivido tutto 😀 a presto!

  10. Meravigliosa dispensatrice di ricette e sorrisi, in questo caso mi hai proprio fatto ridere da sola davanti al monitor ^_^ (il troll affamato è grandiso!!) cercavo proprio un modo per variare il solito piatto di legumi e puntualmente da te trovo l’ispirazione…grazie soprattutto per i sorrisi merce rara al momento.

  11. Fantastica ricetta!!!Da provare subito!Esattamente ai punti 1/2/7/10/13,pensavo di aver scritto io questo fantastico elenco…in quest’ultimo periodo per me c’è stata un’altissima concentrazione di tutto ciò ed è stato decisamente troppo…per la signorina del piano di sopra che mi fa tremare i vetri della camera da letto ogni volta che il fidanzato la accompagna a casa e sembra che si debbano salutare come se non ci fosse un domani e restano con la macchina accesa una media di 35/40 minuti,non trovo soluzione,sono tre anni che temo l’inverno ma non per il freddo eh,per i fidanzatini con il diesel…per il resto l’unica soluzione che ho trovato è stata un colpo di spugna,interrompere una relazione d’amicizia è faticoso,doloroso ma spesso non resta altro da fare,soprattutto quando ci si rende conto di non essere per gli altri ciò che si pensava.Ci sono amicizie vere ed amicizie di salvataggio…in questo caso,meglio abbandonare.Le altre cose di cui ho imparato a sorridere, sono…
    -quelli che al supermercato,in coda alla cassa,ti marcano a uomo,ti si attaccano al collo tanto da sentirne il respiro,come se,giocare a mamma koala e figlio,faccia scomparire la fila
    -quelli che passano ore ed ore a sminuire,triturare,massacrare un malcapitato soggetto e la sera si fanno taggare con il malcapitato(ignaro) su facebook stretti in abbracci da boa constrictor e sorrisi a 32+32 denti “amiciperlapelle”
    -quelli che “guarda che io sono una persona impegnata tu non puoi capire” come se tu passassi le giornate a girarti i pollici su un’amaca ai Tropici(che non sarebbe male)
    E poi,alla fine,bisogna sorridere sempre,questa è la soluzione! 🙂

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